Mercoledì 24 Aprile 2024

Cose mie, intimo per lui e per lei

Cose Mie nasce nel 1983 a Rovato (BS), nella galleria commerciale di un supermercato. Inizia come merceria e in breve tempo si evolve e si trasforma in un negozio specializzato in intimo e corsetteria con coppe differenziate.

Nel 1987 la galleria si amplia diventando un centro commerciale con 16 negozi che nella zona, per quei tempi, era un punto di riferimento. Anche Cose Mie si sposta e si amplia dagli iniziali 80 mq agli attuali 105 mq.

Due grandi vetrine simmetriche, lunghe tre metri, sono dedicate rispettivamente alla donna e all’uomo, divise dall’ingresso.

Il negozio ha mobili capienti, realizzati su misura, e alterna zone con merce esposta ad altre con capi confezionati; due ampi camerini si aprono sulle zone distinte, una dedicata all’uomo e l’altra alla donna.

Nel 2016 un restyling dona luce al negozio con rivestimenti nuovi, sostituzione dei manichini e rivisitazione delle vetrine.

L’assortimento di taglie e coppe nella corsetteria e la vasta scelta di prodotti fidelizzano la clientela che copre un ampio bacino di utenza.

Chantelle, Passionata, Simone Pérèle, Verdissima, Ambra, Twinset, Imec, Giada, Bisbigli, Lisanza, Fraly, Noi di Notte, Perofil, Julipet, Tommy Hilfiger, Polo Ralph Lauren, Doing, Philippe Matignon e Ragno sono alcuni dei marchi presenti nello store: alcuni storici e altri introdotti progressivamente, sono stati scelti per offrire prodotti qualitativi che possano soddisfare le diverse esigenze della clientela.

"Dopo il lockdown abbiamo ripreso a lavorare bene come lo scorso anno - racconta Roberta Bosetti, titolare di Cose Mie - le richieste sono cambiate e l’attenzione della clientela ha privilegiato capi confortevoli e quotidiani, mentre il beachwear ha risentito dei timori e dell’incertezza della situazione".

Malgrado le vendite del mare siano state più lente, il fuori acqua si è venduto bene, mentre la pigiameria assieme all’intimo, anche maschile, e alla corsetteria hanno trainato le vendite estive con un bilancio finale positivo.

"La maggior parte delle aziende ci sono venute incontro con sconti, agevolazioni di pagamento e possibilità di reso merce", sottolinea Roberta.