Mercoledì 24 Aprile 2024

Fabio Micheli, luci e ombre nella ripresa

Dopo quasi due mesi di lockdown, l’Italia è entrata nella fase due e vogliamo raccogliere, con una serie d’interviste, le riflessioni di produttori, distributori e negozianti sul presente e sul futuro del settore. Oggi pubblichiamo l’intervista al Dott. Fabio Micheli, amministratore unico di Tex Zeta srl, azienda bergamasca cui fanno capo i marchi di intimo e moda mare Imec, Ritratti, Jaloe e Franca Von Wunster.

L’azienda ha riaperto il 20 aprile, pronta per completare la consegna delle collezioni ai clienti, “Avevamo già spedito circa il 60% dell’estivo prima della chiusura - spiega Fabio Micheli – Abbiamo negoziato delle condizioni particolari per venire incontro ai clienti italiani, che nel nostro caso sono circa il 70% del  fatturato totale. Sottolineo che l'azienda si è accollata il costo di tali concessioni senza scaricare sui propri fornitori nessun tipo di onere”.

Tex Zeta sta portando avanti le collezioni per la primavera-estate 2021, con alcuni correttivi per renderle più compatte, più adatte alla situazione futura del  mercato.

Quella attuale è una situazione inedita per tutti, stiamo quindi facendo del nostro meglio per guardare al futuro con un occhio di mercato – spiega Micheli – Per fortuna non abbiamo avuto ancora disdette per quanto riguarda l’autunno-inverno”.

La stagionalità delle collezioni Tex Zeta non soffrirà quindi grandi alterazioni, anche se usciranno a fine luglio anziché a fine giugno.“L’incognita più grande sono le fiere, perché non riesco ancora a capire se ci sarà da parte degli operatori del settore la volontà di compiere spostamenti per visionare le future collezioni.”

Infine, abbiamo chiesto al Dott. Micheli di azzardare qualche previsione per il futuro del settore.

Sarà molto dura, ma chi ha le spalle grosse ne uscirà, altri faranno più fatica. Questo vale per tutti: aziende, negozi ecc. A livello industriale si parla addirittura di un periodo di almeno tre anni prima di poter arrivare a uno scenario pre-Covid, perché questa è una crisi che coinvolge tutti i settori e tutti i mercati del mondo. Saranno pochi i settori in grado di trainare la ripresa. Volendo cercare un aspetto positivo, c’è la speranza di un ritorno delle persone al negozio di vicinato. Un'altra conseguenza positiva potrebbe essere il rientro di molte produzioni in Italia. Noi siamo al 100% per il made in Italy: se costiamo è perché valiamo di più”.